I Percorsi di cultura casearia nascono con la finalità di promuovere la fruizione del territorio rurale del GAL Valle Brembana e Imagna e di favorire la conoscenza del territorio con interventi tesi a far conoscere i percorsi che connettono i vari elementi di pregio naturalistico, ambientale, paesaggistico e storico-testimoniale che caratterizzano l'area.
Sono frutto della collaborazione tra il GAL Valle Brembana e la Sezione CAI di Bergamo e finanziati dal FEASR operazione 7.5.01 “incentivi per lo sviluppo d'infrastrutture e di servizi turistici locali”.
Sono percorsi legati alla cultura casearia che ancora caratterizza gli ambienti rurali attraversati (baite, prati, pascoli, alpeggi) e dove, lungo il cammino descritto o nelle località di partenza, sono inoltre presenti piccoli caseifici e botteghe di montagna.
Sono cinque proposte per coloro che vogliono conoscere l’ambiente rurale delle valli bergamasche, lontano da percorsi affollati. Alcuni sono lungo sentieri poco conosciuti, altri su sentieri più noti ma da percorrere con un’attenzione diversa.
Sono percorsi escursionistici da affrontare con conoscenze e attrezzature adeguate anche se non presentano particolari difficoltà.
Tutti i percorsi descritti hanno segnaletica dedicata, si consiglia di percorrerli secondo il verso descritto nelle singole schede.
Tutti i percorsi, completi di mappe e altre informazioni, sono scaricabili gratuitamente dall'App Avenza Maps. Installare l'App e utilizzare il QR code per importare la mappa video con istruzioni
Il contesto orobico
I territori montani bergamaschi, che rappresentano la parte più ampia del territorio provinciale, sono caratterizzati da elevata valenza naturalistica ed ecologica, e da un notevole potenziale di sviluppo con riferimento al contesto ambientale, sociale, paesaggistico ed economico che li connota; rivestono un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo e delle comunità ̀bergamasche che si sono costituite e sviluppate nel corso dei secoli.
In un'ottica di sviluppo sostenibile del territorio montano, e attraverso un costante lavoro di squadra tra Istituzioni, Comunità Montane, Enti locali, Osservatorio per le Montagne Bergamasche, Consorzi Bacini Imbriferi Montani (BIM), Gruppi di Azione Locale (GAL) e Associazioni per la montagna, sono promosse diverse azioni integrate e coordinate per la conservazione e promozione ambientale, la difesa del suolo e delle biodiversità, nonché l'utilizzo ecocompatibile delle risorse montane; la promozione del settore agricolo-forestale e dei settori artigianale e commerciale, dei mestieri tradizionali e delle nuove professionalità, anche attraverso un'adeguata formazione professionale; la valorizzazione dei beni ambientali e storico-culturali; l'incentivazione dell'imprenditoria, in particolare giovanile e femminile; la diffusione dell'uso di energie alternative e rinnovabili; lo sviluppo del turismo responsabile e consapevole; la valorizzazione dei sentieri e dei rifugi alpini e delle malghe; lo sviluppo delle reti dell'associazionismo dedicato alla montagna e delle sinergie con le sue popolazioni; la produzione di eccellenze enogastronomiche di montagna e la valorizzazione dei prodotti tipici locali.
La montagna Orobica ha nell'ambiente e nel sistema turistico-escursionistico, rappresentato dalla vasta rete di sentieri e dei rifugi alpini, uno degli elementi di valore strategico. La conformazione orografica della Valle Brembana e della Valle Imagna ha favorito da sempre lo sviluppo di antiche vie che connettevano la montagna con la pianura e scollinavano verso i territori limitrofi creando un'importante rete di percorsi che ancora oggi sono presenti e percorribili.
La Via Mercatorum e la Via Priula, che collegavano Bergamo con Morbegno e quindi con la Val Rezia verso Coira (Svizzera), i percorsi che attraverso la Val Varrone conducevano in Valsassina, quelli che, passando dal Culmine di San Pietro, connettevano la Valle Imagna e la Val Taleggio con la Valsassina e la città di Lecco, la Via del Ferro che collegava il territorio dell'Alto Brembo sempre con la Valsassina passando dai Piani di Bobbio, e ancora molti altri, meno noti, ma che nel passato furono di vitale importanza per le popolazioni di queste Valli.
Questi antichi percorsi erano vie commerciali e di transumanza, a essi si connetteva un vasto intreccio di sentieri minori che ancora oggi collegano un sistema diffuso di baite e alpeggi ben inserite nell'ambiente naturale tanto da far apparire l'attività antropica parte essa stessa del paesaggio.
L'antica ricchezza di questi territori è testimoniata anche dal notevole patrimonio culturale locale; numerose le testimonianze storiche che vanno dalle incisioni rupestri agli affreschi presenti nelle tante chiese disseminate nelle due Valli, dalle tracce di antiche "dogane" ai borghi storici. L’obiettivo generale del progetto Camminiamo insieme sui sentieri nel futuro.
Una bussola per rifugi, malghe e sapori del territorio delle Orobie è quello di far conoscere l'esistenza di tutta questa ricchezza a un pubblico più ampio, coniugando un turismo consapevole con le attività rurali locali e consentire il recupero di quote di profitto su settori (marginali) di territorio montano attraverso una progressiva interazione tra domanda di prodotti/servizi e offerta locale.
Il turismo, in quanto attività richiedente un elevato livello di contenuti informativi, è stato fortemente interessato dalle nuove possibilità tecnologiche e sempre più determinante è divenuto in tal senso il ruolo di Internet, come strumento informativo facilmente accessibile e gratuito, nella scelta delle località e nell'acquisto di servizi. Ciò vale anche per la montagna.