Sottosezione Valle Imagna

Veduta del monte Resegone
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Sintesi Storica:
La sottosezione del CAI di Valle Imagna nasce nel 1979 per opera di un gruppo di amici profondamente appassionati della montagna. Nei cinque lustri che ci separano da quell’evento, il gruppo è cresciuto, si è consolidato e si è radicato nel territorio valdimagnino.
Oggi si presenta a noi come una bella realtà che unisce circa duecento persone nell’ideale amore per la montagna. Si tratta di un valore che impegna i soci in una variegata gamma di attività: dall’andar per monti alla tutela e valorizzazione del territorio, senza dimenticare la solidarietà verso i bisognosi ed il soccorso alpino
L’associazione, che è attualmente presieduta da Giancamillo Frosio Roncalli, è formata da un consiglio direttivo e da diverse commissioni che ogni anno organizzano numerose attività. L’obiettivo verso il quale sono orientate le loro azioni è sostanzialmente quello di divulgare la conoscenza della montagna, in tutte le sue molteplici sfaccettature, ai valdimagnini di ogni età.
In questi 25 anni di servizio sono molte le iniziative felicemente portate a termine. Le possiamo fondamentalmente raccogliere in cinque ambiti principali: attività alpinistiche, attività culturali, attività formative, attività di tutela e valorizzazione del territorio e attività a carattere sociale e di pronto soccorso.
Fra le attività alpinistiche che il gruppo può orgogliosamente vantare, spicca, per l’impegno profuso e per l’obiettivo felicemente raggiunto, la conquista del monte Chuspi. Un colosso di 5.500 metri, situato nelle Ande peruviane, salito nel 1996 da otto alpinisti della nostra sottosezione: Bortolo BENNATO, Alessandro CALDEROLI, Romeo GAMBA, Mauro GAVAZZENI (Capo spedizione), Mauro GOTTI, Sergio MAFFIOLETTI, Cesare MAZZOLENI, Tullio VITALI. A questa impresa che fu completamente organizzata e portata a termine da alpinisti di Valle Imagna, si deve aggiungere la partecipazione di singoli soci ad altre spedizioni extraeuropee: sullo Yayamari (nell’anno 1982), nella catena dell’Himalaia (nel 1985), sul Cotopaxi (nel 1989), sull’Acconcagua (nel 1998) e sull’Huascaran (nel 2004).
Ovviamente a queste iniziative di particolare importanza si affiancano le moltissime uscite nazionali e locali, quelle organizzate per la maggior parte degli iscritti e degli amici. Sono state raggiunte mete collocate in tutto l’arco alpino, secondo diversi livelli di difficoltà e nelle condizioni climatiche offerte dalle diverse stagioni. Tutti vi hanno potuto trovare le risposte ai propri spazi di interesse: lo sci, lo scialpinismo, l’escursionismo, l’alpinismo, il trekking, ecc. Una curiosa iniziativa, collocabile in questo ambito, è stata organizzata in occasione del 120° anniversario di fondazione della sezione CAI di Bergamo. Il 4 luglio 1993 cinque gruppi di soci hanno raggiunto contemporaneamente le cime dei principali monti della Valle Imagna: il Resegone, il Linzone, il Tesoro, lo Zuc di Valbona e l’Ubione.
Rimanendo nella nostra valle, per quanto riguarda invece l’aspetto culturale e divulgativo delle attività, riporto a titolo esemplificativo due eventi di particolare significato che la sottosezione organizzò con successo: la realizzazione della prima mostra fotografica (1980) sulla Valle Imagna e la pubblicazione della “Guida della Valle Imagna” (1988). L’interessante rassegna di fotografie e poi di documenti, a giudicare dalle testimonianze pervenute, può essere ritenuta una delle prime operazioni di descrizione con questa modalità dell’ambiente rurale e montano della nostra valle. I pannelli esposti attirarono l’interesse di molte persone tanto che negli anni successivi i furono richiesti da vari comuni vallivi. Una acquazzone, durante questi spostamenti, rovinò buana parte delle immagini che furono prontamente rifatte. Queste prime rassegne fotografiche stimolarono un forte interesse per il territorio tanto che nel corso di un decennio, gli anni ottanta del ‘900, si avviarono varie attività di studio e di recupero di elementi caratteristi imagnini. Tra questi spiccano i numerosi i sentieri riconsegnati alla comunità ed agli appassionati, dai tanti volontari del CAI che li hanno attentamente recuperati, segnalati e mappati. Nel 1988, per merito di questo impegno fu edita la prima “Guida della Valle Imagna. Si tratta di un pratico libretto di 218 pagine contenente moltissime notizie e informazione di luoghi della Valle Imagna ed una cartina con la traccia dei principali sentieri. Infine, relativamente alle attività culturali concludo citando i numerosi incontri in aula e sul territorio organizzati con gli alunni e le maestre delle scuole locali. Queste iniziative potrebbero essere idealmente messe al principio di un percorso formativo che in 25 anni di lavoro si è andato via via delineando.
A citato primo livello seguono i “Corsi di Avvicinamento alla montagna” e, a chiusura del ciclo, le scuole d’alpinismo. In questo contesto, nel 1990, unitamente alle sottosezioni CAI di Villa d’Almè, dell’alta valle Brembana, di Oltre il Colle, la nostra sottosezione fonda la Scuola Orobica d’alpinismo. Un ultimo settore in cui una trentina di soci si stanno impegnando dal 1986 è la stazione del Soccorso Alpino. Una attività che da al gruppo un connotato indice di una sensibilità completa e matura verso la Montagna. Soccorre chi è ferito o semplicemente in difficoltà nell’ambiente montano, comporta un impegno organizzativo e soggettivo elevato. Sono molti i corsi di formazione da frequentare e le esercitazioni da realizzare per raggiungere le conoscenze necessarie allo svolgimento di questo servizio. Non è come prestare soccorso in una comune situazione d’emergenza; su di una parete rocciosa o in un dirupo è tutto maledettamente più complesso e rischioso. Infine, non ultimo per importanza ma per nascita anagrafica, è la costituzione nell’anno 1996 del gruppo Speleologico che negli ultimi dieci anni ha dato alla Valle Imagna un notevole contributo in termini di scoperte e valorizzazione del sottosuolo.
Sono migliaia le persone che ha attratto grazie alle attività organizzate: convegni, esplorazioni nelle grotte, ed altro ancora. Per concludere questa sintetica esposizione sulle vicende della Sottosezione del CAI valdimagnino che verranno ampiamente trattate in un libro a cura del Centro Studi Valle Imagna, ricordo che annualmente la nostra associazione organizza due significativi momenti sociali: nel giorno di Santo Stefano e di Pasqua la salita al Resegone e in occasione della festività dell’Immacolata una fiaccolata in memoria delle vittime della montagna. Senza eccedere nella retorica oserei dire che questi sono forse i momenti più sinceri e più intimi dell’associazione, costituiscono il suo cuore anche perché è proprio attorno a queste due iniziative che si sono ritrovati i soci fondatori qualche anno prima della ormai nota data di fondazione del 1979.
A.Invernici
Centro Studi Valle Imagna