Peghera, luogo di stagionatura

    Tipo di itinerario
    Difficoltà
    Periodo consigliato
    maggio-ottobre
    Descrizione

    Dal punto di vista escursionistico la Val Taleggio è forse la “Cenerentola” delle Orobie, molti sono infatti i sentieri da riscoprire e che meriterebbero una maggiore frequentazione e conoscenza.

    Con il percorso descritto sui i monti sopra Peghera seguiremo alcuni sentieri ben segnalati che regaleranno una grande varietà di ambienti, panorami e costruzioni rurali. Dal centro abitato di Peghera si sale infatti per prati, boschi e pascoli con un continuo alternarsi di vedute sulle valli e sulle cime brembane e lecchesi.

    È interessante anche osservare anche come il territorio rurale è cambiato negli ultimi decenni a causa dell’avanzata del bosco. È un percorso ad anello con partenza da Peghera, sede di alcune delle aziende più importanti che si dedicano in particolare alla stagionatura dei prodotti caseari. 

    Descrizione

    Il percorso ha inizio dalla località “Prato” di Peghera (parcheggi - quota 800 m). La prima parte del cammino segue interamente il segnavia 570A che inizia da via S. Giacomo e segue una strada sterrata dove si alternano numerose costruzioni ristrutturate in mezzo a vasti prati. 

    È un ambiente bucolico tra l'altro impreziosito da targhe in legno che riportano il nome della località o delle baite.  Dopo circa 30 minuti raggiungiamo la località Forcellina (a quota 953 m) ove, superata una santella, pieghiamo a destra sempre seguendo una strada forestale.

    Siamo al limite superiore dei prati, si entra ora nel bosco sempre guadagnando quota per raggiungere la zona a pascolo in località Piavigin (1.184 m - 40 minuti da Forcellina). Qui lasceremo la strada forestale per salire sulla nostra destra fino a incrociare il sentiero 570 che sale dalla Forcella di Bura. Si entra nuovamente nel bosco e, dopo aver superato dei ruderi di una baita, si raggiunge il crinale con la Val Brembilla e in breve la Corna Bianca (1.294 m). E’ interessante osservare che questo ambiente, ora colonizzato da un fitto bosco, fino a qualche decennio fa era in buona parte a prato o pascolo. Proseguendo è possibile rivolgere in alcuni punti lo sguardo verso la Val Brembilla e verso nord, riuscendo così ad ammirare tutta la bellezza della val Taleggio, dal Monte Cancervo al Pizzo Baciamorti, il Sodadura, lo Zuccone Campelli, poi verso ovest le Grigne, mentre verso est il Pizzo Grande e il Monte Sornadello. Il nostro cammino prosegue ora rimanendo sulla Val Brembilla, ora sulla Val Taleggio fino al pascolo presso la Baita Torre (1.405 m - ore 1:00 da Piavigin).

    Qui è possibile una deviazione (10 minuti seguendo il 570H) fino ai Tre Faggi. Il segnavia 570 prosegue sul versante nord dello Zucco di Pralongone fino a raggiungere il crinale ove incrociamo il sentiero 571 che seguiremo e che ci porterà in circa 30 minuti in vetta a I Canti, punto più alto del nostro cammino (1.563 m).

    Da qui si domina anche la Valle Imagna e le creste del Resegone che viste da questa angolazione mostrano il caratteristico profilo.

    Per chi volesse accorciare il percorso descritto è possibile chiudere l’anello tornando direttamente a Peghera col segnavia 569 (ore 1:40) che si incrocia appena sotto la sommità della cima. Sempre seguendo il segnavia 571 si prosegue scendendo fino alla Bocca del Grassello (1.390 m - 20 minuti) per poi ritornare definitivamente in Val Taleggio col sentiero 569B. Si entra in una bellissima faggeta, il cammino è veramente piacevole per la bellezza dell’ambiente e del tracciato che perde quota dolcemente.

    Dopo circa 30 minuti dalla Bocca si sbuca nelle ampie radure di Piazzoli (1.175 m), l’ennesima sorpresa che regala questo percorso. Ci troviamo infatti su un ampio “balcone” occupato da prati e baite circondato da fitto bosco (Piazzoli è raggiungibile anche dal fondovalle dal ponte della Lavina col 569B - ore 1:20).  In corrispondenza della prima baita (1.180 m) che si incontra si lascia il segnavia 569A e si piega alla nostra destra sul 569B seguendo un sentiero che attraversa un'ampia radura che in alcune sue porzioni è già stata colonizzata da giovani frassini. Lungo il sentiero troveremo altre testimonianze dell’avanzamento del bosco, come i ruderi di baite ormai nascosti e inglobati nella fitta vegetazione.

    Per osservare l’avanzamento del bosco degli ultimi 70 anni consigliamo di consultare il Portale Geografico della Regione Lombardia (ortofoto 1954) ove con una semplice osservazione delle foto aeree scattate negli ultimi anni è evidente la trasformazione del territorio rurale.

    Il sentiero prosegue nuovamente nel bosco, in alcuni punti il fondo è un po’ sconnesso ma mai difficile e sempre evidente. Anche qui domina una fitta faggeta che ricorda un ambiente quasi più appenninico che orobico. Dopo aver superato alcuni valloni si raggiungono i primi prati di Lavaggio (900 m - ore 1:10 da Piazzoli) e dopo circa altri 10 minuti si giunge al bivio col sentiero 569 che sale ai Canti.

    Si abbandona ora definitivamente il bosco e, seguendo una strada campestre che attraversa i vasti prati sopra Peghera, si arriva al bar/ristorante “Sciovia” e in breve al parcheggio di Prato.    

    Consigli

    sia nel fondo valle che durante il cammino possibilità di fare acquisti di prodotti caseari. Si consiglia in particolare al ritorno un deviazione verso Reggetto. 

    In località Costa è presente anche un museo del Bergamino (aperto solo in occasione di eventi). 

    Loghi dei partner di progetto

    Tempi
    Andata
    05:30
    Su tutto il percorso è presente il segnavia (bandierina) con il logo dei percorsi di cultura casearia.
    Sentiero Andata Ritorno In salita In discesa Difficoltà
    Sentiero 155B: S. Bartolomeo - Santuario di Salzana 12:20 12:20 E: Escursionistico
    Sentiero 155: Sottochiesa - Fraggio 01:10 12:45 ca. 300 m ca. 0 m E: Escursionistico
    Sentiero 150: Reggetto (Vedeseta) - Piani di Artavaggio 02:10 01:30 ca. 700 m ca. 0 m E: Escursionistico
    Sentiero 155D: San Bartolomeo - Reggetto 12:20 12:15 E: Escursionistico
    Link utili
    12 foto disponibili per questo contenuto
    • il segnavia che ci accompagna lungo tutto il percorso
      (R. Marengoni, )
    • nei pressi della località Prato di Peghera
      (R. Marengoni, )
    • Peghera vista da Lavaggio
      (R. Marengoni, )
    • i fitti boschi lungo il 569B
      (R. Marengoni, )
    • Piazzoli
      (R. Marengoni, )
    • nella faggeta sotto alla Bocca di Grassello
      (R. Marengoni, )
    • dalla cima de I Canti
      (R. Marengoni, )
    • l'inconfondibile cresta del Resegone...
      (R. Marengoni, )
    • nei pressi del bivio per i Tre Faggi
      (R. Marengoni, )
    • Piavigin
      (R. Marengoni, )
    • Peghera vista da Forcellina
      (R. Marengoni, )
    • Pascolo presso la Baita Torre
      (R. Marengoni, )