Descrizione
Il rifugio è posto quale tappa intermedia all'itinerario naturalistico Antonio Curò trovandosi esattamente a metà strada tra il rifugio Curò e il passo del Vivione.
L'ambiente è molto interessante sia per la fauna e la flora (la zona è tutelata dalla riserva faunistico venatoria Valbelviso – Barbellino), sia per i numerosi specchi d'acqua sparsi lungo tutti i versanti delle montagne circostanti.
Locale invernale con apparato SOS che permette di effettuare chiamate dirette al CNSAS e al 118.
Venne inaugurato il 22 settembre 1985 grazie alla volontà degli scalvini con il contributo economico della comunità Montana e del CAI di Bergamo. È intitolato al primo presidente della Sottosezione Valle di Scalve, Nani Tagliaferri, tragicamente scomparso nel 1981 tra i ghiacci delle Ande Peruviane, insieme agli amici Italo Maj e Livio Piantoni. L’anno seguente subì un devastante incendio che lo distrusse quasi completamente ma la tenacia dei soci permise l’immediata ricostruzione. Situato a 2328 m s.l.m. è il rifugio più alto delle Orobie bergamasche.