Descrizione
Il percorso inizia dalla zona più alta di Bossico (875 m). Il sentiero sterrato entra nel bosco e, all'uscita, comincia una rapida salita con acciottolato chiamata “la vià Rata”, lunga circa 200 metri. In cima alla salita appaiono i meravigliosi prati di Onìt (Onito), con rade cascine, sparsi in primavera di gialle fioriture di ranuncoli, margherite, myosotis, ecc. Lontano a sinistra si vede il monte Torrione e a destra, in alto, il M. Colombina. Ad un certo punto la strada si biforca, si gira a destra e si entra in mezzo a bellissimi e assolati prati in lieve pendio. In cima al prato ci sono due cascine, una a destra e una a sinistra (1080 m) e il sentiero si snoda nella pineta. A destra una strada porta alle cascine dei Plass, avanti la strada si avvia pianeggiante verso la valle di Glòf. Attraversata la valle, di solito sempre asciutta, la strada piega bruscamente a ponente e, dopo un centinaio di metri, si arriva a uno spiazzo-radura dove c'è uno stagno, detta "pozza d'Ast" e una piccola e nuova cappella inaugurata nel luglio del 1973. Dopo la radura, per proseguire verso il Colle S. Fermo, bisogna imboccare il sentiero a destra in salita. Si cammina fra un alternarsi di salite e pianori sempre ombreggiati da abeti e faggi, in uno scenario altamente suggestivo. Dopo un chilometro e mezzo circa, si giunge al delizioso ripiano del Colle S. Fermo (1250 m), ai piedi del verdeggiante M. Colombina. Il luogo è costellato da varie cascine con intorno piante di noci e ciliegi. Qui, presso una bella pozza dove si specchiano vecchi faggi e cascine, esiste una chiesetta del 1902. In occasione dei restauri del 1963 furono aggiunti l'abside e un piccolo campanile con campanella. Nel 1982 fu di nuovo restaurata esternamente con l'aggiunta di un piccolo portico. Nell'interno, sopra l'altare, vi è un affresco con S. Fermo, ritenuto antico protettore degli animali, la Madonna e varie bestie domestiche. Sul lato sinistro vi è un quadro ad olio ancora con S. Fermo, Madonna e animali, eseguito da Pierina Benzoni di Songavazzo nei primi decenni del secolo scorso.