Descrizione
Descrizione della tappa Primo tratto del Sentiero dei Laghi che partendo dal Rifugio Resegone si snoda sui versanti settentrionali della Valle Imagna per raggiungere la Val Brembilla; il percorso si caratterizza per un grado di ciclabilità quasi totale con grado di difficoltà tecnica medio-basso ad eccezione di un breve tratto di sentiero che funge da collegamento tra due strade agrosilvopastorali. Il punto di partenza può essere raggiunto dal fondovalle partendo da S. Omobono Terme percorrendo la SP20 in salita verso Rota Imagna e Brumano; giunti alla località Stanga, si svolta a sinistra su agrosilvopastorale che sale al rifugio. La salita al rifugio partendo da S. Omobono Terme comporta una salita aggiuntiva di Km 13,5 di cui l’80% su asfalto ed il 20% su sterrata, grado di difficoltà 82% TC e 18% MC. Partendo dal Rifugio Resegone si discende brevemente la strada di servizio al rifugio per innestare la sottostante agrosilvopastorale che sale verso il Passo del Palio; dopo pochi metri di salita si raggiunge una pozza d’acqua chiamata “Sorgente Serada”; in alternativa tale pozza d’acqua può essere raggiunta direttamente dal rifugio percorrendo un divertente e breve sentiero che attraversa il versante boscoso; tale variante, richiede una maggiore abilità e tecnica nella conduzione della MTB a causa del fondo smosso e di detriti sassosi. Raggiunto il Passo del Palio a quota mt. 1.360 si prosegue sulla sterrata che aggira il versante settentrionale della Cima di Valbona, mantenendo la destra in direzione dell’Alpe della Costa del Palio che si raggiunge a quota mt. 1.440. La sterrata si trasforma in un sentiero erboso che sale dolcemente alla pozza d’acqua denominata “Bolla di Valmana”. Proseguendo sui crinali erbosi si gode della spettacolare veduta della Valle Imagna nell’intero suo sviluppo. In prossimità della deviazione per la Malga Cucco e per la vetta dello Zuc di Valmana, si mantiene la destra con il sentiero erboso che scende velocemente verso Fuipiano, dapprima assumendo la forma di una sterrata e poi di una strada asfaltata molto ripida; al termine del primo tratto ripido troviamo una sbarra da superare con la MTB a mano. La discesa in asfalto si conclude all’incrocio con la strada che sale da Fuipiano verso la località dei Tre Faggi, in corrispondenza di un importante Crocifisso ligneo: la innestiamo svoltando a sinistra. L’asfalto lascia nuovamente il passo ad una sterrata che sale bruscamente verso i Tre Faggi. Dopo pochi metri, in corrispondenza di un un’installazione dell’acquedotto, svoltiamo a destra nel bosco in direzione delle località di Sottocorna e Piazzacava percorrendo una lunga sterrata dal fondo leggermente sassoso che si conclude in corrispondenza di una proprietà privata. Proseguiamo nel bosco percorrendo un sentiero della lunghezza di circa mt 300 in direzione della Bocchetta di Piazzacava; tale tratto, sebbene di modesta lunghezza, è quello più impegnativo dell’intera tappa; purtroppo non può essere evitato in quanto rappresenta l’unico collegamento possibile con l’obiettivo finale. In questo breve tratto si richiede una particolare attenzione nella conduzione della MTB specie per la necessità di superare alcuni ostacoli pietrosi, azione che può essere comodamente effettuata conducendo la MTB a mano per pochi metri. Raggiunta la Bocchetta di Piazzacava svoltiamo a destra in discesa fino ad innestare la agrosilvopastorale che da Piazzacava conduce in saliscendi alla località di Cumino Alto. Raggiunta la località innestiamo a destra il sentiero erboso che scende in direzione della caratteristica chiesetta dell’Annunziata di Blello. Percorrendo un breve tratto in asfalto ed un taglio in single track, raggiungiamo finalmente l’abitato di Blello sulla SP17. Svoltiamo a sinistra in direzione di Gerosa. Percorriamo la strada provinciale per circa Km 1,1 per poi svoltare a destra sulla Via Prato Aroldi in direzione del Santuario della Madonna della Foppa. Dopo un tratto iniziale in asfalto, il percorso assume i caratteri di una sterrata e poi di un caratteristico sentiero che attraversando un bosco ceduo, si dirige verso l’abitato di Gerosa. Nell’ultimo tratto il tracciato diviene una mulattiera fino alla località Mulini di Gerosa dove si riprende la viabilità ordinaria. Da vedere
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