Da sx: il Pizzul, la Quota 2119 m e - tutto a dx - il Collino delle Oche

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Note dell'autore

Alla quota 2119 m (che può essere vista come la vera cima del Pizzul), si può giungere con una divertente cavalcata di cresta che - partendo dal passo della Manina - sale dapprima al Pizzul (m 2070), scende poi al colletto in centro alla foto (con un tratto di cresta che richiede un pochino di attenzione), per poi raggiungere la quota 2119 m. La quota 2119 in sé richiede attenzione in quanto - proprio in vetta! - frammiste ai "lavazz" (o "slavazz"), sono in agguato, ben celate... delle belle ortiche!... io ne ho "scoperto" la presenza con le gambe, grazie ai calzettoni portati bassi... voi siate più accorti! : - ). Dal Collino delle Oche - a dx nella foto - si può divallare a vista sui pendii erbosi dell'altro lato, raggiungendo la sottostante Baita di Barbarossa alta, posta sul sentiero CAI 407. Oppure salire facilmente al M. Barbarossa (fuori foto a dx). [ Dalle creste di quest'ultimo, si possono trovare un paio di modi di scendere a vista sul sottostante sent. 401, posto sull'altro lato (per pendii erbosi aventi pendenza ragionevole) per approdare quindi sul buon Sentiero delle Orobie, in posizioni poste tra il P.zo di Petto e la Sella dell'Asta]. Infine, dal Collino delle Oche viene anche data la possibilità di scendere da questa parte (per traccia? a vista? "a stràsabraghe"? zigzagando?), giungendo nella bella conca delle Foppe dell'Asta Alta (a dx nella foto; da essa, un sentierino per raggiungere il passo della Manina è ben visibile in centro foto).

Soggetto
Data scatto