EXTRA (EF, 1h): risalire la valle del Trobio per intravedere le vedrette

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Note dell'autore

Mentre si aggira il bacino del Barbellino, 250 m prima di giungere alla passerelle metalliche che permettono di valicare il torrente Trobio, si imbocca un sentiero indicato dalla scritta "Gleno" e da una freccia rossa, posto sulla ns. dx. Un'oretta di salita ci permette di giungere ad avvistare il grande pianoro che ospita ciò che rimane delle vedrette. Anche senza inoltrarsi ulteriormente (cosa che, invece, sarebbe per altro consigliabile! per tracce/omini/qualche bollo) possiamo dare un'occhiata alla conca che un tempo ospitava il bel ghiacciaio del Trobio, ora sopravvissuto sotto forma di poche lingue glaciali. Un buon 300 mm ci avvicina la testata della conca, mostrandoci (bolli rossi): la Cima Trobio, quello che dovrebbe essere il passo del Trobio, il Glenino, il colletto del Gleno e, infine, l'aguzza punta del M. Gleno. II poco conosciuto passo del Trobio (2700 m; fotografabile - sull'altro lato - anche dal sent. 416), "si apre fra la punta orientale del Gleno e la cima del Trobio: mette in comunicazione la valle del Trobio con l’alta valle di Belviso. Di scarso interesse alpinistico, non è quotato né nominato dalle carte". Il percorso per raggiungerlo è (descritto dal rifugio Curò): "DIFFICOLTà: EE, per Escursionisti Esperti. DISLIVELLO: 785 m. dal rifugio Curò. TEMPO DI PERCORRENZA: 3 h. dal rifugio Curò. SEGNAVIA C.A.I.: bolli rossi fino al ghiacciaio del Trobio. Dal rifugio Curò (1895 m.) si segue l’itinerario del monte Gleno fin presso la base della punta Orientale (monte Glenino), quindi si piega a sinistra e si è al valico". La citazione (ove si trova anche la descrizione per raggiungere tale passo dalla Malga di Pila in Val Belviso) è tratta da: http://spazioweb.inwind.it/caibergamo/Guida/Gr_Barbellino_1.htm#3.%20Pa….

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Data scatto