Introduzione
Un percorso ad anello per conoscere alcuni alpeggi della Val Taleggio. L’alpeggio comunemente chiamato Alpe, Malga, Monte (o meglio Mut) ha sue caratteristiche ben precise, cioè è da considerarsi una vera e propria azienda di montagna, provvista di adeguate strutture, ove si porta il bestiame per 80-90 giorni d’estate. Nella stagione estiva il suono dei campanacci farà da colonna sonora al cammino. Il percorso descritto è molto panoramico e segue per un tratto il Sentiero delle Orobie Occidentali.
Descrizione
Il percorso ha inizio dal parcheggio di Capo Foppa a 1.280 m raggiungibile da Pizzino (frazione di Taleggio) (foto 0) - all’inizio della strada prendere il ticket (2€) dall’apposita distributrice.
Si seguirà integralmente il sentiero con segnavia 153 fino al Passo Baciamorti. Dopo aver attraversato il prato sopra il parcheggio si prosegue nel bosco, le pendenze in questo tratto sono moderate, molto belli gli scorci verso la selvaggia Valle Asinina (foto 1). Al termine del bosco si incontra la Baita Baciamorti (1.454 m - 1:00 h - foto 2) e dopo circa 30 minuti su percorso ove si alternano pascoli e nuovamente il bosco, si giunge al Passo Baciamorti (1.541 m - foto 3).
Il passo è un importante quadrivio, da qui è possibile seguire il segnavia 102 verso il passo Grialeggio (e il Monte Cancervo), scendere a Cassiglio col segnavia 101, oppure proseguire nel nostro percorso sempre sul 101 (Sentiero delle Orobie Occidentali) ma verso la Baita Cabretondo. Si sale a mezza costa che raggiunge dopo poco la Baita Rudera (1.620 m) (foto 4) attraversando i vasti pascoli dell'Alpe “Alben di Mattina” posti al di sotto delle creste del Pizzo Baciamorti e del M. Aralalta (foto 5), raggiungibili col sentiero 101A che si stacca pochi metri a monte del Passo Baciamorti. Dopo un breve tratto con maggiore pendenza si giunge all’ampio pianoro ove si trova la Baita Cabretondo (1.866 m - h 1:10 dal P.so Baciamorti) (foto 6).
In breve siamo poi alla Bocchetta di Regadur (1.860 m) ove incrociamo il sentiero 120 che sale dal Rifugio Gherardi (in caso si volesse accorciare il percorso è possibile scendere direttamente al rifugio in 30 minuti).
Si prosegue ora attraversando le praterie dell’Alpe “Aralalta” (foto 7 e 8) sempre lungo il segnavia 101, rimanendo ora sul versante della Val Taleggio, ora su quello della Val Stabina, alternando brevi tratti con diverse pendenze, mai impegnativi, fino a giungere al Passo Sodadura (1.867 m) e al Rifugio Nicola (1.863 m - punto di ristoro - h 3:30). Si prosegue ora lungo la strada sterrata che scende ai Piani di Artavaggio passando nei pressi della Malga Moje (foto 9 e 10) (1.740 m - vendita prodotti caseari), e dopo circa 30 minuti e una volta giunti ai Piani (1.640 m), poco prima di arrivare alla chiesa, si imbocca sulla sinistra il sentiero con segnavia 150A; questo ha una prima parte con fondo in pietra e cemento e permette, senza compiere eccessivi dislivelli, di attraversare il versante sud del M. Sodadura (foto 11, 12 e 13) attraverso i pascoli dell’Alpe “Aralalta” con le Malghe Scanagallo e Chignolazzo visibili più a valle.
Dopo circa ore 1:20 si raggiunge l’ampio pianoro dominato dall’ex Rif. C. Battisti, e il sentiero 120 (foto 14). In breve con questo si raggiunge il rif. CAI Angelo Gherardi (1.647 m - h 5:30) (foto 15). Sempre lungo il 120 che attraversa i pascoli dell’Alpe “Alben di Mezzo” si prosegue la discesa per rientrare infine nel bosco e raggiungere il parcheggio di Capo Foppa (h 6:30).
Stagione: Il percorso è in buona parte esposto a sud, percorribile da fine primavera all’autunno. Quota minima 1.280 m - quota massima 1.904 m
Consigli
sia nel fondo valle che durante il cammino possibilità di fare acquisti di prodotti caseari.