Sentiero 269: Lenna (Cantone San Francesco) - Roncobello

    In breve
    Difficoltà
    Esposizione
    Nord-est
    Periodo consigliato
    Tempi
    Andata
    2:30
    Ritorno
    2:00

    Prima del 1882 l'accesso alla Valsecca avveniva tramite la mulattiera, tuttora esistente, che da Lenna raggiungeva Bordogna, Baresi e Roncobello. Questo percorso, fino alla metà dell'800, era anche utilizzato per accedere alla Valle di Fondra attraverso la deviazione, ancora oggi percorribile, che si incontra alla frazione Forcella di Bordogna. Nel 1882 fu costruito il ponte sul Brembo, in località Bernigolo, per collegare la nuova strada carreggiabile della Valsecca a quella che entra nella Valle di Fondra. Quest'ultima era stata costruita nella prima metà dell'800, quando la Lombardia era ancora sotto la dominazione austriaca. Nel 1927 un nuovo ponte, quello in uso ai nostri giorni, fu costruito esattamente sopra il primo. L'antica mulattiera, denominata "de la Paghèra" (abetaia) è stata quindi percorsa per molti secoli e ancora oggi possiamo farlo, riscoprendo molti segni delle attività della popolazione locale. Si parte dal Ponte Chiarello (Put Ciarèl), comune di Lenna, a valle della diga che forma il laghetto di Moio e si lascia subito la strada che porta al Cantone San Francesco per raggiungere una radura sulla destra. Prima di imboccare l'antica mulattiera (sx) vale la pena di scendere a dx per qualche decina di metri dove si trova la "Sorgente Acqui" piccola fontana costruita nel 1941 dai militari della Divisione Acqui durante la loro permanenza per esercitazioni. La mulattiera passa a monte del Cantone Santa Maria (Pòspiòda, l'antico nome) e raggiunge la S.S. Trinità, storica santella tra il comune di Lenna e quello di Roncobello, uno dei molti segni della devozione religiosa che accompagnavano e confortavano il faticoso cammino. Sulla sponda opposta del fiume Brembo sorge il complesso della centrale di Bordogna, nei cui pressi il fiume scorre in uno spettacolare orrido che l'acqua ha scavato nei millenni. Nelle vicinanze si trova un antico forno per la cottura della calce. La zona della S.S. Trinità è di particolare interesse naturalistico a causa di un microclima caratterizzato da una temperatura decisamente inferiore a quella dell'area circostante. Questa situazione genera un habitat che favorisce la presenza di varietà di flora d'alta quota come il rododendro e la pinguicola. Il fenomeno è dovuto alle correnti di aria fredda che dalle quote superiori scendono insinuandosi negli interstizi presenti tra i grossolani detriti generati dalla disgregazione delle rocce soprastanti. Quando queste correnti d'aria stratificate verso il basso riemergono, si trovano a una temperatura di qualche grado inferiore a quella dell'ambiente circostante e provocano un sensibile abbassamento della temperatura in questa ristretta area. Proseguendo il cammino e superata la "cà brùsada" si raggiunge il ponticello sul torrente Valsecca. Interessante osservare, in questa località, le differenze di colore e composizione delle rocce e dei sassi tra le due sponde del torrente. A sud il calcare grigio chiaro delle Prealpi; a nord le rocce metamorfiche (verrucano) delle Alpi Orobie. Dopo il ponticello - resti di un antico mulino - e superato il cimitero di Bordogna, entriamo in paese attraverso la parte più antica e caratteristica: porticati, chiesa e antico campanile, cappella votiva della peste (1630) e Torre meritano una visita. (50 min). Di fronte alla facciata della chiesa, una stradina scalinata sale alla frazione "la Cà" e quindi alla Forcella, dove si trova la chiesa di S. Giovanni Battista che conserva affreschi del '400. Da notare sul lato est della chiesa la lapide viaria (deviazione per la Valle di Fondra) e sulla facciata di una casa del borgo, la lapide in memoria del Cardinale Cavagnis. La condotta forzata che dal bacino di Baresi scende alla centrale idroelettrica di Bordogna caratterizza il paesaggio. La mulattiera continua ripida ("la Ria di spì) per Baresi e approda al sagrato della chiesa, punto panoramico di grande rilevanza (45 min). Si prosegue a fianco della chiesa per la medesima mulattiera fino a una piazzetta con l'antica casa comunale e un esempio di struttura architettonica che affianca le abitazioni alle stalle dove, nel tepore animale delle fredde serate invernali, si svolgeva la "sveglia" raduno serale nel quale potevano esserci presenze extrafamiliari, occasione per ravvivare i rapporti sociali nel mentre si svolgevano lavori stagionali. Da qui si può raggiungere, all'uscita a monte del paese, l'antico "pòss" (pozzo), fontana preziosa per le sue caratteristiche costruttive ed estetiche. Tornati alla piazzetta si risale alla "Caaléra" (passaggio dei cavalli) dove si trova l'antica lapide viaria, la casa dei notai e un punto favorevole per interessanti osservazioni geomorfologiche sul Monte Menna e sul tratto di valle sottostante. La mulattiera prosegue a mezzacosta tra prati ormai invasi dal bosco fino a S. Rocco, culmine dell'ascesa e quindi di Roncobello, che si trova ad una quota leggermente più bassa (45 min). Per raggiungere la piazza della chiesa si attraversa il centro storico che si sviluppa prevalentemente a sinistra, con stradine acciottolate e porticati meritevoli di una visita.

    Dislivelli
    Salita
    ca. 530 m
    Quote
    Quota massima
    circa 1030 m s.l.m.
    Quota minima
    circa 500 m s.l.m.
    Distanze
    Lunghezza
    circa 5300 metri
    Profilo altimetrico

    Questo contenuto è disponibile anche in:

    E: Escursionistico