-Superato il varco (2093 m) del Monte Azzaredo, scendere alla Baita Piedevalle (1936 m).
- Da qui inerpicarsi fino al Laghetto di Cavizzola (1911 m), intersezione con il sentiero CAI 111, fino a raggiungere la Forcella Rossa (2058 m).
-Alla forcella, due alternative per arrivare al punto di ristoro Baita Camoscio presso la Casera Sessi (1781 m).
-Il cammino più agevole segue il CAI 101, attraversa una serie di laghetti di origine glaciale ora parzialmente interrati e arriva ad incrociare il CAI 116 da seguire fino alla Baita Camoscio.
-Il secondo, per escursionisti esperti, abbandona il sentiero con segnavia CAI 101 alla Forcella Rossa (2058 m) e segue la cresta verso sud, attraverso la Cima dei Siltri (2175 m), fino al Passo di San Simone (2015 m).
-Proseguendo sulla pista da sci fino all’arrivo della seggiovia e dopo sul sentiero CAI 115, scendere in direzione della Baita Camoscio.
-Dalla baita, presso gli impianti di risalita, raggiungere la località Sponda (1354 m) della frazione Cambrembo di Valleve.
PUNTI DI INTERESSE:
- Ca’ San Marco: per anni casa cantoniera del Passo di San Marco, è uno dei rifugi più antichi delle Alpi. Edificato nel 1593 come posto di guardia per proteggere i confini della repubblica di Venezia, diventato poi luogo di ristoro per le carovane e i mercanti dediti ai commerci con la Svizzera.
- Via Priula : vecchia mulattiera costruita tra il 1592 e il 1593 su volere di Alvise Priuli, podestà di Bergamo. La via Priula utilizzava il soprastante passo di S. Marco per passare dalla val Brembana alla Valtellina, collegando Bergamo con Morbegno (SO) e da qui con la Svizzera, Cantone dei Grigioni.Aveva quindi notevole importanza per i commerci verso l’Oltralpe.
- Barech: recinti dove rinchiudere il bestiame durante le ore notturne. Formati da muri a secco, lunghi alcune centinaia di metri, di straordinaria bellezza testimoniano l’opera dell’uomo nei secoli passati per sfruttare anche i pascoli d’alta montagna.
- Ruderi di costruzioni militare della guerra 1915-18: Linea Cadorna: questa è un sistema di fortificazioni costruito, lungo il confine italo-svizzero, tra il 1915 e il 1918, durante il primo conflitto mondiale. L’opera fu progettata e realizzata nel timore che le truppe austro-ungariche potessero, attraverso i valichi alpini delle Alpi centrali svizzere, raggiungere in breve tempo i centri nevralgici industriali ed economici del nostro paese. Le trincee sono disposte lungo lo spartiacque dell’ampio Passo di Tartano (2102 m), sul confine delle province di Bergamo e Sondrio, tra la cima di Lemma ed il Monte Valegino.
- VIA GEOALPINA: percorso per evidenziare le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dell’area alpina con l’intento di promuovere un turismo culturalmente qualificato dell’ambiente. Lungo il percorso, nella prima parte della tappa, si possono ammirare morfologie legate a fenomeni glacionivali e di erosione differenziale dovuta alle caratteristiche litologiche delle rocce. Nel secondo tratto della tappa, in prossimità delle principali strutture tettoniche di sovrascorrimento, si possono vedere da vicino come le rocce hanno registrato, con pieghe e fratture, le spinte compressive imposte dagli eventi che hanno generato le Alpi.
Informazioni turistiche:
Rifugio Ca’ San Marco
Rifugio: 0345.86222
Apertura: da marzo a novembre salvo neve.
Rifugio Passo San Marco 2000
Rifugio: 034586020
Rifugista: Serena Balicco 3343782632 / 3498048505
La Sponda:
Hotel La Sponda: 0345.78008
Le date e gli orari di apertura sono indicativi, verificare prima della partenza poiché potrebbero essere subordinati alle condizioni climatiche, o a variazioni contingenti.
Servizio Jeep Navetta : 3280424902
Collegamenti bus con Bergamo: www.bergamotrasporti.it
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