Descrizione
Sentiero ANDREA CASLINI (del Partigiano)
Dalla piazza di Tribulina di Gavarno giungendo da monte Bastia (sentiero 509), ci si immette in via Monte Misma e si sale verso la collina attraversando un ambiente formato da residenze private immerse nel verde dei vigneti e dei boschi. La strada, divenuta sterrata, prosegue lungo il pendio coperto da bosco ceduo di carpino, orniello e roverella. Da qui si aprono squarci sulle belle colline del Gavarno che incorniciano la pianura. All’altezza dell’ultimo tornante si dirama verso est un sentiero che porta sulla cresta della collina coperta da pascoli. Da qui si gode un ampio panorama: a destra sulla bassa val Cavallina e a sinistra sulla valle di Spersiglio. Poco più avanti, in località Pradale presso i resti di un vecchio roccolo, sulla sinistra si snoda la mulattiera che scende all’azienda agrituristica di Spersiglio alto (raccordo con il sentiero 539). Salendo lungo il crinale in un pascolo magro si raggiunge la sella del monte Bastia, dove è situato Ol Ruculù, un vecchio roccolo che si affaccia sulla Valpredina, riserva naturale del WWF. Il sentiero prosegue in piano verso S. Maria di Misma, antica chiesa sede già dall’anno mille di prepositura e rifatta nel 1520. All’interno una tela del ‘500 di Enea Talpino da Salmeggia raffigura l’Assunta, la cui festa si celebra il 15 agosto. Il sentiero prosegue fino alla Costa di Misma dove si innesta con alcuni sentieri che salgono dalla Val Cavallina. Passando fra capanni per la caccia si raggiunge la località Predólt - Prati Alti, dove sorge un roccolo ben curato. In pochi minuti imboccando il sentiero che scende verso la Valotella si può raggiungere la fontana di Borai. Da Predólt passando attraverso il bosco Fellongo, una comoda strada sterrata conduce a Casale. Si raggiunge la strada provinciale di Colle Gallo nei pressi della fontana e ci si addentra fino alla piazza del villaggio di Casale, piccolo centro turistico che domina dall’alto la valle del Luio. Si imbocca la strada di fronte e quindi il sentiero che, passando a monte delle recinzioni, porta in breve alla sorgente Piasolina. Proseguendo attraverso un bosco di castagni si raggiungono i Pracc Molècc, presso una cappella votiva ottocentesca in stato di abbandono dove si innestano il sentiero 512 e il sentiero 541. Si prende a destra la strada asfaltata, passando nei pressi di un ristorante e si prosegue costeggiando il versante sud del M. Altinello. Prima si attraversa un bosco ceduo e poi ampie distese di prati, alcuni ancora regolarmente falciati e disseminati di caselle trasformate in residenze, con ampia vista sulla Val Cavallina. Si imbocca quindi il sentiero che scende nel bosco fino a raggiungere una mulattiera che conduce alla forcella di valico della Valle Rossa, incrociando la strada che collega con Bianzano. Nei pressi di una fontana si oltrepassa la barriera stradale, costeggiandola per breve tratto. Attraverso il torrente Rottosa si segue il sentiero di sinistra. In breve si giunge a “Cà Caglioni” dove il sentiero svolta a sinistra costeggiando sulla destra il torrente. Salendo con comoda pendenza si giunge ad una sorgente da dove, con una decisa svolta a destra, si prosegue fino a località “Cà Prel” e, salendo per breve tratto su terreno erboso poco marcato, si raggiunge una strada silvo-pastorale. Si gira a sinistra e si giunge in località “La Mònga”, tratto molto panoramico sulle Prealpi Orobiche. Si prosegue fino al Tribulino della Forcella e, sempre su strada carreggiabile, fino a Monticelli, ove si incrocia il sentiero 547 proveniente da Gandino e diretto alla Malgalonga.