Descrizione
Giunti a Ponte Nossa si seguono le indicazioni stradali per Premolo (SP 47). Giunti in paese si prosegue dritti con l’auto fino via Sonfaet per circa 1 km fino al suo termine ove, a dx, troviamo un piccolo slargo per parcheggiare l’auto. Da qui parte la strada agro-silvo-pastorale denominata “Belloro” (830 m) che segna l’inizio anche del nostro sentiero CAI 262 (vedi cartelli), il cui transito è consentito solo agli automezzi muniti di permesso.
Ci si incammina lungo tale stradina asfaltata guidati dai segnavia bianco-rossi dapprima in bosco e poi, man mano, salendo tra prati ben curati che offrono splendide vedute, in particolare sulla Presolana. In circa 1.10 h, dopo aver percorso quasi 3 km e superato un dislivello di circa 300 m, giungiamo al bivio per il rifugio G.A.E.N. (Gruppo Alpinistico Escursionistico Nossese) che ignoriamo proseguendo dritti per la stradina agro-silvo-pastorale, raggiungendo poco dopo l’antica Baita Palazzo del Caino (1240 m). Oltre la recinzione noteremo una bacheca intitolata “Alla Baita di Palazzo Caino – storie di paura all’ombra del grande ciliegio”: siamo sul “Sentiero di Belloro” un percorso ad anello, realizzato dal Comune di Premolo, caratterizzato da altre interessanti e ben fatte bacheche che illustrano le caratteristiche principali dei luoghi attraversati; da qui fino alla località Piazza Golla esso sarà in comune col nostro sentiero CAI 262. Poco dopo la stradetta diviene sterrata e velocemente raggiungiamo la località Belloro (1251 m), dove la segnaletica verticale ci invita a proseguire dritti per lo sterrato (strada agro-silvo-pastorale Forsei Alti). Giunti al limitar del bosco si segue il sentiero segnato a sx in falsopiano nel fresco bosco, per poi sbucare negli ampi pascoli della Baita Piazza Golla (1259 m, cartelli, bivio per la Forcella Bassa / Alpe Grina di Gorno e il sentiero 260).
Ora il sentiero 262 svolta a dx, tenendosi al margine del pascolo per poi entrare nuovamente nel bosco. Al bivio successivo si sale a sx in modo deciso, si oltrepassa un capanno di caccia (attenzione durante il periodo venatorio) e, successivamente, un secondo capanno per poi giungere al termine del bosco in una zona caratterizzata da alcuni esemplari di faggio secolari.
Guidati dai numerosi segnavia si segue la traccia di sentiero nel pascolo fino ad una pozza per l’abbeverata del bestiame adiacente alla Baita Corna (1560 m), non visibile in quanto celata dal dossetto alla nostra sx. Sempre seguendo i segnavia si sale in modo deciso puntando all’evidente crinale con la Valle Nossana (dove il monte Golla cade con un vertiginoso salto di circa 1000 m) e, una volta raggiuntolo, lo si segue salendo a sx fino alla sommità del M. Golla (1983 m, circa 3 h di cammino dalla partenza, 1.15 h dalla pozza presso Baita Corna): nel percorrere quest’ultimo e lungo tratto in cresta prestare attenzione! L’ampio panorama che si gode da questa cima è semplicemente meraviglioso!
Ora si scende a sx e, sempre guidati dai segnavia rosso-bianchi, si giunge velocemente alla Bocchetta di Golla (1903 m; da qui, volendo, in circa 5' è possibile salire in vetta al Matto di Golla - 1941 m - salendo il facile costolone erboso di fronte a noi). Dalla Bocchetta di Golla, i cartelli posti in loco ci invitano a scendere a sx (a dx la traccia segnata si collega al sentiero 223 / sentiero 263 per la Cima di Grem) per giungere velocemente all’accogliente rifugio Baita Golla del CAI di Leffe (1756 m, 3.30 h dalla partenza, locale invernale sempre aperto, da non perdere la festa di chiusura del rifugio ogni quarta domenica di settembre).
Per chi volesse ritornare al punto di partenza compiendo un giro ad anello, consigliamo di seguire il sentiero 260 per l’Alpe Grina (Gorno): giunti alla Forcella Bassa (1306 m) si abbandona il sentiero 260 per prendere a sx il sentiero di collegamento (vedi cartelli) che, velocemente, ci condurrà di nuovo alla località Piazza Golla. Giunti a Piazza Golla si rincontra il sentiero 262 che, preso a ritroso, ci condurrà nuovamente al punto di partenza (2 h dal rifugio Baita Golla, 5.30 h per l’intero anello; attenzione, però, che i tempi riportati sono indicativi, non comprendono eventuali pause, possono variare in base al proprio grado di allenamento, nonché alle condizioni meteorologiche avverse tipo fitte nebbie che nella zona attraversata sono abbastanza frequenti anche in piena estate: prestare quindi prudenza e, nel dubbio, ritornate sui vostri passi).